Chip
Tripath.
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AGGIORNATO
IL 15 NOVEMBRE, 2005. |
Tra un'attimo vi racconterò della mia esperienza con i chip
della Tripath. Ma prima di entrare nel vivo dell'argomento, da buon
appassionato di cucina ho preparato una lista di ciò che
vi può essere utile nel caso decidiate di assemblare uno
dei Kit descritti. Considerando la complessità e l'elevata
miniaturizzazione dei componenti è un lavoro che può
risultare facile, difficile o anche impossibile, se non avete competenze
e/o attrezzature adeguate. Dato che nessuno conosce meglio di voi
le abilità che possedete, partirò dal presupposto
che ci siano perlomeno le condizioni minime per arrivare in fondo
con successo.
Si
va a cominciare...!
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Ingredienti:
-
Uno dei Kit esposti.
- Saldatore
a stagno con punte sottili, potenza minima di 30-35W (per l'Amp3)
e di 50W (per L'Amp1/1B). Ancora meglio se disponete di una stazione
saldante con temperatura regolabile.
-
Stagno
in filo, sottile (consigliato da 0,5mm. di diametro, meglio se
con percentuale di Argento).
-
Treccia dissaldante sottile (utile per la saldatura del TA2021B).
-
Tester/Multimetro, per eseguire misurazioni base.
-
Lente di ingrandimento frontale o illuminata da banco, da almeno
2-3 ingrandimenti (indispensabile).
- Una
pinzetta (utile per il posizionamento sulla scheda dei componenti
SMD).
-
Pasti o spuntini leggeri per evitare di perdere la concentrazione,
una bottiglia della vostra bevanda preferita. (Nel caso contenga
alcool, ne basta decisamente meno!..:-)
Tempo
necessario:
-
Da alcune ore, per l'assemblaggio del Kit, a giorni, nel caso vogliate
ottenere un amplificatore completo, sia dal punto di vista funzionale
che estetico.
Difficoltà:
-
Medio-Alta, a seconda del Kit scelto, per la difficoltà di
effettuare saldature di componenti SMD, lunghi poco più di
un paio di millimetri e del Chip TA2021B (vedi foto), il componente
più delicato per la vicinanza dei numerosi pin di connessione.
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Introduzione:
Come
altri, ho conosciuto i Chip della Tripath
a gennaio di quest'anno, leggendo un articolo
apparso su TNT-Audio
che descriveva un insolito amplificatore portatile di basso costo,
grande qualità.
Sono trascorsi dieci mesi ma il successo del T-Amp della Sonic
Impact Technologies non accenna a diminuire.
Sarà un caso? O dipenderà dal fatto che pur considerandone
tutti i limiti, rimane un oggetto splendido?
Lucio Cadeddu per primo (Direttore di TNT-Audio) ritiene che questa
"rivoluzione" sia solo all'inizio.
Per ciò che riguarda il T-Amp, la classe "T" e
le sue peculiarità, vi rimando alla sezione "Descrizione
e caratteristiche tecniche" contenuta nell'articolo
originale di TNT-Audio. Potrei anche riassumerle con altre parole
ma non direi niente di più di quanto detto da Lucio Cadeddu
sull'argomento.
Se invece siete interessati ad upgrade più o meno complessi
è sufficiente fare una ricerca in rete per trovare moltissime
informazioni relative a modifiche circuitali o tese a renderne più
versatile l'impiego. Aggiungo solo che nonostante le note limitazioni
(solo un ingresso, necessità di un'alimentazione adeguata,
bassa potenza)
lo considero uno strumento davvero ben suonante. Straordinario,
se confrontato al prezzo di vendita.
|
I
Chip Tripath più usati.
Nella
tabella sono riportati i chip più noti reperibili in Kit.
Per ulteriori informazioni vi raccomando la sezione "Tech Info"
nel sito della Tripath,
che contiene i datasheet di tutti i chip prodotti, delle eventuali
rispettive "Evaluation Board" (schede di valutazione)
e di tutte le note tecniche disponibili a riguardo.
CHIP |
Kit,
Device |
POWER |
Datasheet |
TA2024B |
T-Amp,
Fenice 20 |
2x15W
@ 4 ohm, 10% THD+N - 2x10W @ 8 ohm, 10% THD+N |
|
TA2021B |
41Hz.
AMP3 |
2x25W
@ 4 ohm, 10% THD+N - 2x14W @ 8 ohm, 10% THD+N |
|
TA2020 |
41Hz.
AMP5, Class T-Amp |
2x20W
@ 4 ohm, 5.0% THD+N - 2x13W @ 8 ohm, 10% THD+N |
|
TA2022 |
41Hz.
AMP1/1B |
2x90W
@ 4 ohm, 2x60W @ 8 ohm. (0,1% THD+N) |
|
|
Fenice
20.
Poco tempo dopo il T-Amp ho acquistato un kit Italiano chiamato
"Fenice 20" che fa uso dello stesso Chip,
il TA2024.
Vi confesso che ad oggi non ho ancora avuto l'occasione di provarlo,
quindi per il momento non mi è possibile esprimermi sulla
sua bontà. Quello che posso dire è che si presenta
con dimensioni quasi doppie rispetto allo stampato del "T",
monta alcuni componenti di classe diversa e viene venduta già
assemblata a circa 44-50 Euro.
Nonostante il TA2024 non richieda un dissipatore, sulla Fenice20
ho comunque installato un piccolo blocchetto di rame per ridurre
la possibilità di surriscaldamenti, in particolare se impiegato
al limite delle sue possibilità di erogazione in potenza.
(nella foto, la Fenice 20 a confronto con l'AMP3 di 41Hz.)
La scelta progettuale di dotarla della possibilità di saldare
direttamente sulla scheda due potenziometri mono (uno per canale),
mi ha lasciato un po' perplesso. Se vi viene in mente un buon motivo
per farlo, vi prego di comunicarmelo. |
Autocostruire
"Class T-Amp", con TA2020.
Un'altro
Kit da poco disponibile lo si deve ad AudioDigit,
in collaborazione con Alessandro Coppi di Autocostruire.
Il chip TA2020 è di poco più potente del TA2024, non
distante dalle caratteristiche del TA2021B.
La scheda fa interamente uso di componenti tradizionali ed annovera
delle particolari bobine avvolte in aria che dovrebbero migliorare
il suono sopratutto in termini di pulizia. Il costo del Kit è
di 80 euro. E' sicuramente un dispositivo interessante sia per soluzioni
impiegate che per facilità di costruzione. Ad ora però,
non ho ancora avuto modo di provarlo. Altro non posso dire. |
I
kit di 41Hz.
Le qualità soniche del T-Amp e del suo Chip (TA2024) ha stuzzicato
in molti me compreso, la curiosità di verificare se altri
Chip Tripath, magari di potenza superiore, producessero il medesimo
buon suono.
Ma come reperirli?
Un paio di mesi dopo l'uscita dell'articolo di TNT-audio, fa la
sua comparsa www.41hz.com, che
propone Kit basati su Chip Tripath in 3 versioni diverse per potenza
e costo. Eccoli nel dettaglio:
MODELS |
CHIP |
POWER |
PRICE
(euro) |
AMP1/1B |
TA2022 |
2x90W,
4 ohm, 2x60W, 8 ohm. (0,1% THD+N) |
54/63 |
AMP2 |
TK2350 |
2x300W
into 4 ohms (+/-45V) or 2x300W into 8 ohms (+/-60V) |
89 |
AMP3 |
TA2021B |
2x25W
@ 4ohm. 10% THD+N, 2x14W @ 8ohm, 10.0% THD+N |
25 |
I
prezzi non elevati, la qualità dei Kit e la serietà
di 41Hz. nella persona di Jan Fredriksson, hanno subito reso difficile
non interessarsene. In più, fin dai primi giorni di attività,
nel sito stesso è stato attivato un forum di discussione
che potesse dare risposte sia sulle peculiarità dei Kit che
sui vari aspetti del loro utilizzo. In breve tempo, grazie alle
domande di molti e alle risposte di Jan e di altri (davvero tante),
si è creato un indispensabile archivio di risorse, superiore
per qualità al servizio tecnico Online di molti colossi in
campo tecnologico (che producono prodotti per miliardi di dollari
e che, conseguentemente, dovrebbero fornirne adeguata assistenza).
Per contro c'è il fatto di doverli assemblare da soli, oltre
alla necessità di dotarli di uno stadio di alimentazione
non compreso. 41Hz. ha comunque fornito linee guida, schemi elettrici
e altre indicazioni utili per la costruzione di stadi di alimentazione
adeguati ai Kit proposti.
Recentemente
si sono aggiunti altri tre Kit, in parte ancora in preparazione,
indicati come AMP4, AMP5 (foto a lato), AMP6, rispettivamente con
Chip Tripath TK2050, TA2022 e TA2020.
Potenza a parte, si differenziano dai primi tre per l'impiego di
componenti non SMD (quindi di dimensioni normali) e in parte per
lo stadio di alimentazione incorporato sulla scheda.
Il primo Kit acquistato presso 41Hz. è stato l'AMP1B, diverso
dalla versione "AMP1" per il circuito addizionale che
annulla la componente continua presente all'uscita.
A parte questo fattore e quello delle dimensioni, AMP1 e AMP1B sono
uguali.
Nei mesi successivi ho comprato altri Kit AMP1, AMP3 sia per amici
sia per avere la possibilità di ascoltarne almeno una coppia
per tipo. Questo per evitare che possibili difetti di assemblaggio
venissero scambiati per "caratteristiche" del Kit, arrivando
magari a sottostimare le prestazioni.
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Assemblaggio
dei Kit AMP1/1B, AMP3 e suggerimenti tecnici.
Questi
Kit sono stati la mia prima esperienza con componenti SMD. Al momento
del primo ordine avevo il sospetto che non sarebbero stati facili
da saldare, ma allo stesso tempo mi confortava l'aver letto in un
forum di un autocostruttore che affermava di esserci riuscito senza
fare uso di lente d'ingrandimento. Quando ho ricevuto il primo Kit,
ho effettivamente realizzato quanto piccolo fosse un componente
SMD in contenitore 0805.
Un "cosino" con due poli, lungo 2 millimetri, largo 1,25
e spesso 0,5!
Nel Kit AMP1/1B, ce ne sono da saldare circa una sessantina.
A meno di chiamarsi Clark Kent.... SCONSIGLIO VIVAMENTE di cimentarsi
in questo lavoro senza una lente di ingrandimento. Lo sforzo visivo
richiesto, anche solo per mettere a fuoco le zone che dovranno essere
saldate, impegna la vista più di quanto si può immaginare.
Effettuare 120 saldature in queste condizioni, (solo per gli SMD
da 0805) impone agli occhi di lavorare molto al di fuori delle "specifiche"
imposte da Madre Natura.
Siete avvisati.
Con una lente, una buona illuminazione, punta e filo di stagno sottile,
diventa tutto molto più facile. E' sempre simile ad una operazione
chirurgica ma nel complesso è sufficiente prenderci la mano
e lavorare con calma per arrivare a saldare l'ultimo componente
senza troppe difficoltà.
Un'altro parametro di cui tenere conto è legato alla temperatura
del saldatore e al conseguente stress che il componente deve sopportare
nei 2-3 secondi in cui effettuate la saldatura. Per limitare questo,
ho adottato il seguente metodo.
Identifico il componete che va saldato, supponiamo in 4 pezzi dello
stesso valore. Sciolgo un po' di stagno (la minor quantità
che riuscite a sciogliere) solo su uno dei due pad del circuito
stampato che dovranno accogliere ciascun componente. A questo punto,
preso da un lato con una pinzetta, deposito ciascun SMD nel posto
assegnato mentre con il saldatore scaldo nuovamente la micro-goccia
di stagno precedentemente applicata che a contatto con il componente
ne bagna immediatamente il pin.
Non è ancora una saldatura efficace ma è sufficiente
a tenere fermo il piccolo SMD nella posizione corretta. Faccio la
stessa cosa per tutti gli altri pezzi dello stesso valore. Alla
fine torno al primo componete applicato, saldando correttamente
il pin non considerato in precedenza. Effettuo la stessa operazione
su tutti gli altri e per finire ripeto l'operazione anche dal lato
saldato parzialmente. Il motivo di agire "a rotazione"
e non saldando entrambi i pin nello stesso momento è di limitare
lo stress termico.
Per
quanto riguarda la saldatura del TA2021B, vi suggerisco di procedere
in questo modo.(vedi
foto)
Posizionate
il Chip sul circuito stampato (trattenuto in una morsa) verificando
che ciascun pin sia effettivamente al di sopra e centrato al pad
corrispondente. Poi con uno spezzone di rame solido posto a cavallo
dei fori di fissaggio del PCB, bloccate temporaneamente il Chip
nella giusta posizione. Controllare anche il corretto orientamento
del TA2021B rispetto alla scheda. Sarebbe un disastro arrivare faticosamente
a saldare tutti i pin, per poi accorgersi che il Chip è al
contrario!. Ora che tutto è pronto, con la punta più
sottile che avete (da 0,4-0,6 fino ad un massimo di 1 mm di diametro..)
passate a saldare pin per pin, senza preoccuparvi troppo di eventuali
sbordature ma facendo attenzione ad evitare surriscaldamenti. Nel
dubbio, fate molte pause.
Quando
tutti i pin sono stati saldati, procedete a togliere eventuali sbordature
di stagno servendovi della treccia dissaldante (foto a destra).
Se
avete effettuato saldature corrette, la piccola quantità
di flussante presente nel filo avrà eliminato possibili contaminazioni
di grasso e l'esigua quantità di stagno sciolta tra i pin
e i rispettivi pad sarà sufficiente a garantire la continuità
elettrica.
Vi ricordo ancora una volta che per questo lavoro è indispensabile
una lente di ingrandimento, buona illuminazione, utensili e filo
sottili. Se non avete esperienza, una buona manualità
e l'atrezzatura necessaria, lasciate perdere.
Dopo aver saldato correttamente il TA2021B, i componenti SMD vi
sembreranno grossi e ingombranti!...:-).
Per fortuna il TA2022 dell'AMP1/1B ha pin molto più grossi
e facili da saldare di quelli del TA2021B.
Ogni Kit 41Hz. è accompagnato da una guida in PDF molto dettagliata
(solo in Inglese) che vi guiderà nell'assemblaggio e nella
scelta del guadagno dell'amplificatore in funzione delle vostre
esigenze e dell'uso che intendete farne. Alcuni componenti sono
infatti forniti in più valori. Starà a voi decidere
il valore corretto in funzione del guadagno scelto. Per tutti i
motivi sopra esposti, vi raccomando di leggerla attentamente.
La stessa guida vi spiegherà anche come avvolgere le induttanze
toroidali nel modo migliore e alla fine dell'assemblaggio, come
effettuare i test di verifica o eventuali tarature (AMP1).
Esiste anche un forum
creato da Marzio Malizia, specificamente dedicato ai Chip della
Tripath e indirettamente, ai Kit 41Hz.
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Alimentazione
e connessioni.
Terminato
il lavoro sul Kit, potrete passare ad effettuare i vari collegamenti
con lo stadio di alimentazione, gli ingressi e le uscite. Come linea
guida di massima, considerate che un Trasformatore da 60-80VA ed
uno stadio regolato è adeguato per l'AMP3, mentre per l'AMP1/1B
ne servirà uno di potenza superiore, scelto in funzione della
tensione fornita all'amplificatore e del carico nominale applicato.
Non superate le specifiche indicate. Per l'AMP1/1B ad esempio, se
intendete applicare carichi da 4 ohm non superate i 31-32Volt.
(nella foto a sinistra, "bread-board" n°2 dell'AMP1B,
completa di alimentazione dedicata).
Se
per la piccola TA2021B può funzionare con uno stadio di alimentazione
regolato, per il più potente TA2022 è più indicato
un "non stabilizzato". E' infatti opinione di molti che
quest'ultimo fornisca un'alimentazione più veloce e meno
controllata a tutto vantaggio della dinamica, specialmente in condizioni
di carichi difficili o esecuzioni particolarmente complesse con
rapide variazioni di picco. (nella foto a sinistra, la bread-board
dell'AMP3)
Sul sito di 41Hz. nella sezione
"AMP1 power supplies" è presente una tabella che
rende più facile scegliere il trasformatore giusto in funzione
delle condizioni di lavoro. Nel mio caso, ne serviva uno che avesse
un doppio secondario da 22V (valore abbastanza fuori standard) e
una potenza di almeno 300VA.
Vi ricordo che la tensione in uscita una volta raddrizzata aumenta
di circa 1,414 volte (22V x 1,414 = 31,1 Volt).
Alla fine, il trasformatore adatto è stato realizzato dalla
LSP di Teramo,
che si è resa disponibile a prepararne alcuni pezzi come
da richiesta.
Il risultato è un Trasformatore Toroidale da 2x22V-350VA
con schermo antinduttivo, stratificazione accurata
e Nucleo in "M0" (M zero), il migliore che potevano
preparare senza fare uso di avvolgimenti in platino e nucleo di
Kriptonite.
(nella foto a destra, il Toroidale da 350VA della LSP)
l'AMP1B necessita di una doppia alimentazione. Il TA2022 richiede
sia una tensione duale (di potenza) tra i +/-15V e i +/- 36V, che
una singola tensione stabilizzata "di servizio", a +5V
per un consumo di circa 50 mA.
Per i particolari sull'alimentazione dell'AMP1/1B, vi rimando all'articolo
apposito.
Per l'AMP3 con il TA2021B ho utilizzato un semplice stadio di alimentazione
regolato disegnato da Daniele Davino e basato sul regolatore LM338.
Lo schema originale lo trovate quì.
Se può aiutarvi ne ho disegnata una versione "layout"
per rendere più facile la realizzazione (foto a sinistra).
Questo stesso circuito, vestito di un compatto cabinet in alluminio
è diventato l'alimentatore del mio T-Amp (foto sotto, a destra).
Ricordate che la tensione massima consigliata per il TA2024 (T-Amp)
è di 13,6 Volt. mentre quella per l'AMP3 (TA2021B) è
di 14,6 Volt.
Prima di mettere sotto tensione il vostro amplificatore vi suggerisco
di verificare con il multimetro che il voltaggio sia effettivamente
quello che vi aspettate e che la polarità sia corretta. Sovratensioni
e inversioni di polarità sono infatti le principali cause
di morte di numerosi T-Amp.
Riguardo
alle connessioni di ingresso/uscita, cercate per quanto è
possibile di tenerle separate dallo stadio di alimentazione e tenete
tutti i percorsi più corti possibile. Nell'esempio mostrato
sotto ho realizzato un piccolo amplificatore integrato con il TA2021B.
Un commutatore della Palazzo
(4 vie, 6 posizioni) è stato usato per la selezione degli
ingressi (masse comprese), mentre il controllo di volume è
un classico Alps Blu al carbone da 2x50Kohm log.
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Impressioni
di ascolto.
Il T-Amp ha riscosso
così tanta attenzione non a caso. Nonostante le tante recensioni
più simili a "Sante Inquisizioni" che a prove serie
del prodotto è ormai noto che se impiegato correttamente
- quindi con cavi di qualità, alimentazione seria e diffusori
con sensibilità di almeno 90-92 db. - è possibile
ottenere risultati notevoli, con una gamma medio-alta naturale e
un palcoscenico sorprendentemente ampio.
L'AMP3 di 41Hz. mostra un dettaglio ancora maggiore (che non è
necessariamente un indice di maggior qualità), velocità
e una certa riserva di potenza in più, specie se il guadagno
in fase di assemblaggio è stato settato correttamente. Con
lunghe sessioni di ascolto, nel complesso il T-Amp risulta forse
più gentile, più morbido e pulito, anche se la configurazione
da me provata (AMP3 + Marantz CD6000 + Fostex FE127E) sembrava essere
in particolare sintonia, con una sensazione di spazio tra gli strumenti,
una accurata "messa a fuoco" degli stessi ed una silenziosità
degna di nota. In un pezzo dove il canto è quasi un sussurro,
con il volume quasi al massimo non vi era traccia di alcun "sssss"
o rumori di fondo. Sfortunatamente uno dei dei due Kit AMP3 mostrava
una maggiore rumorosità, "click" e "pop"
che non dovrebbero esserci. E' possibile che il problema sia in
difetti di saldatura. Lo verificherò appena possibile.
Per
l'AMP1B il discorso si fa un po' più complesso. La maggior
potenza mi ha permesso di provarlo con più diffusori, ottenendo
un suono liquido e pulito, forse non ampio quanto il T-Amp, ma più
profondo, con una gamma bassa di grande effetto.
Di recente l'ho confrontato al gainclone in versione classica (foto
a destra) con LM3875TF della National e un controllo di volume a
step, realizzato con un commutatore a 24 posizioni, 2 settori della
Palazzo, con una serie di resistenze SMD direttamente saldate tra
i pin del commutatore, per una attenuazione totale di 25 Kohm.
Il gainclone fa davvero un buon lavoro, con un suono molto buono,
ben scandito, veloce e sostanzialmente privo di asprezze. Al suo
confronto però, l'AMP1B sembra essere più fluido,
morbido e musicale. Più piacevole in particolare su ascolti
prolungati. Per contro, sembra meno potente e nei casi di incisioni
basse è possibile ascoltare con il volume al massimo senza
per questo raggiungere una potenza sufficiente. In breve, non suona
tanto forte quanto è capace di fare il gainclone.
Per capirne i motivi e per verificare quale sia la potenza effettivamente
erogata dal TA2022, ho intenzione di effettuare delle misurazioni
con toni sinusoidali e resistenze di potenza messe al posto del
carico (degli altoparlanti). IL CD per il test è già
pronto. Appena ritrovo le resistenze mi organizzo per farlo ( le
ho smarrite, in casa...:-).
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Tweaking.
I risultati ottenuti con l'AMP1B, hanno incoraggiato ulteriore prove.
La prima, ancora oggetto di analisi è stata di ascoltare
diversi tipi di condensatori di ingresso oltre a quello fornito
di serie nel Kit, (nella foto a destra di colore arancio) per capire
se è possibile ottenere dei miglioramenti nel suono.
Per poter selezionare il condensatore in esame attraverso una commutazione
più veloce di quella fornita dal saldatore, ho utilizzato
un commutatore a 2 vie due stadi, sei posizioni della Palazzo.
Montati a coppie opposte ciascuna delle sei posizioni alloggia condensatori
identici per entrambi i canali, permettendo la scelta del condensatore
in ingresso.
Un'accorgimento utile a evitare scintille o pericolosi picchi è
di agire sul "MUTE" prima di ogni commutazione.
(Quindi... abilitare il "MUTE", commutare su un diverso
condensatore, disabilitare il "MUTE").
Sommato al tempo di ripristino del Relais dell'AMP1B, abbiamo un
totale di circa 5-6 secondi di silenzio tra l'ascolto di un condensatore
e un'altro.
Nella tabella sottostante, il gruppo attualmente in prova:
(Tutti i condensatori sono da 3,3 µF)
Switch
Position |
Type |
Model |
ESR
(ohm) @ 100KHz. |
Distrelec
ref. |
Datasheet |
1 |
Electrolytic |
Default
41Hz. input capacitors (AMP1B - C35, C36) |
nc |
- |
/ |
2 |
Tantalum |
AVX
TAP (Dipped Radial Capacitors) 35V |
4 |
- |
|
3 |
Electrolytic |
Sanyo
OS-CON - SC series, 25V |
0,2 |
- |
|
4 |
Tantalum |
NIC
Corp. NTC-T, SMD Tantalum chip, 50V |
1,4 |
- |
|
5 |
Polypropilene |
Wima
MKS2, Polyester Film, 63V |
nc |
- |
|
6 |
Polypropilene |
ICEL
standard Polypropilene, 100V |
nc |
- |
/ |
Vorrei fosse chiaro. Già capire se esiste una diversità
tra un tipo e l'altro non è impresa facile. Le differenze
sono estremamente sottili e per metterle in evidenza ho ascoltato
delle brevi selezioni (10-20 secondi) di brani
scelti appositamente. Durante la prima sessione di ascolto ero abbastanza
convinto che a differenza degli altri, il n° 4 rendesse il suono
più trasparente in gamma alta e fosse in generale il più
interessante tra quelli ascoltati. Prove successive mi hanno però
dato impressioni alterne, concentrando infine la mia attenzione
sull'anonimo Icel (n° 6) in Polypropilene e sul NIC in formato
SMD (n° 4). Il primo per equilibrio su tutta la gamma, il secondo
per la particolare trasparenza dei medio-acuti. Il Wima è
abbastanza anonimo, quasi opaco. I due elettrolitici non sono male,
in particolare per la gamma bassa più presente, più
"giusta". Forse il Sanyo OS-CON mi piace di più.
E' probabile che condensatori di classe ben più elevata di
quelli provati possano dare risultati più evidenti.
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Conclusioni.
I
Kit di 41Hz. mi sono piaciuti.
L'AMP3 con il TA2021B è un piccolo gioiellino, considerato
il suono che riesce a produrre a dispetto delle contenutissime dimensioni.
Necessita di uno stadio di alimentazione relativamente semplice
e di un trasformatore da 60-80 VA, che ha ancora dimensioni contenute.
Questo significa che si possono realizzare amplificatori integrati
molto compatti, adatti alla sonorizzazione di ambienti medio-piccoli,
con potenza sufficiente a far suonare "forte" diffusori
di 87-90 Db. Se avete diffusori ancora più sensibili, avrete
potenza sufficiente da indurre i vicini a suonare alla vostra porta.
Rispetto al T-Amp, L'AMP3 ha solo 3 Watt di potenza in più.
A THD+N=0.1% su 8 ohm, l'output continuo è di 6W/canale per
il TA2024 e di 9W/canale per il TA2021B, ma si sentono tutti.
L'AMP1/1B, anche se ancora in veste "bread-board"
è diventato l'amplificatore che uso quotidianamente.
Trovo che la caratteristica principale del TA2022 sia un suono liquido
e spazio tra gli strumenti. Questi aspetti lo rendono molto riposante
da ascoltare anche dopo ore, senza che per questo sembri "leggero"
o poco dettagliato. E' infatti sufficiente alzare il volume o scegliere
brani particolarmente ritmati e veloci, per scoprire un carattere
solido e un'apparente facilità a riprodurre senza incertezze
esecuzioni con rapide escursioni dinamiche.
Dal punto di vista costruttivo ha quasi il doppio dei componenti
dell'AMP3, ma complessivamente è più facile da assemblare
per via del diverso chip impiegato (TA2022) che ha pin più
grossi e spaziati del TA2021B. Richiede però un'alimentazione
più complessa e potente, meno facile da improvvisare (ad
esempio, su di una basetta millefori), un Trasformatore da almeno
225-300VA e un dissipatore appena più grande.
Vi ricordo che il
costo del Kit è solo una parte di quanto è necessario
spendere per arrivare ad un oggetto finito, versatile almeno quanto
uno commerciale. Vanno considerate anche eventuali spese per le
attrezzature, per i connettori di ingresso/uscita, per lo stadio
di alimentazione, il cabinet, il trasformatore e non ultimo il tempo
dedicato. L'autocostruzione non è la strada per l'alta qualità
a basso prezzo, piuttosto la possibilità di poter realizzare
con le proprie mani un "oggetto" che possa darvi soddisfazioni
ogni giorno. O in qualche caso, il miglior amplificatore che potete
permettervi.
- Marco Saccani, novembre 2005 - www.moxied.com
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è necessario lavorare con dispositivi che fanno uso della
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mortale se gestita in modo maldestro.
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o totale dei contenuti presentati in queste pagine.
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